I ceramisti
Architetto e designer, la matrice comune delle sue creazioni è la Sicilia. Diversi sono i mezzi espressivi che ToScher, nome d’arte, utilizza nel suo atelier: grafica, pittura, ceramica. Spesso utilizza le sue grafiche come pattern delle maioliche che produce.
Durante una gita scolastica negli anni delle scuole elementari, visita un laboratorio di ceramica e rimane incantato dal lavoro degli artigiani. La maestra, conoscendo la sua passione per il disegno, chiede se il bambino può frequentare il laboratorio durante l’estate. Così, a 10 anni, realizza il suo primo piatto. Studia al liceo artistico e all’università architettura, diventando architetto designer. Considera incredibili le opportunità di invenzione e creatività che offre la ceramica, al punto da aver inventato un linguaggio in grado di mettere insieme innovazione e tradizione. Prende dal passato i virtuosismi, l’uso del pennello, l’armonia di forme e colori e li elabora in una chiave minimale moderna.
Per lui la meraviglia è scoprire un’opera che raggiunga l’anima attraverso gli occhi e lo meraviglia tutto quello che è vero, come Palermo, di cui ammira proprio l’autenticità.
L’ispirazione per il Mosaico delle Meraviglie
Si è ispirato al tema della stanza di Ruggero nel Palazzo Reale di Palermo, per raccontare la massima espressione artistica musiva della città.
Magda Masano
CATANIA
“Provo meraviglia quando mi confronto con le opere d’arte, per me la meraviglia riguarda sempre il mondo dell’arte”.
Una storia di terra e di design, di polvere e di cantieri, di colori, di architettura, di gatti e di rock’n’roll: è quella di Magda Masano, designer e ceramista catanese.
Figlia d’arte, eredita dalla famiglia la passione per la lavorazione della pietra, che estende poi anche all’argilla.
Nel 2009, dopo la laurea in Storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali e un master in Restauro ecosostenibile ottenuto a Sevilla, Magda entra in apprendistato alla Masano Marmi, dove nel 2011 apre il suo laboratorio: Folk, oggi ampliato e affiancato anche da uno showroom inpieno centro a Catania.
Nel suo lavoro Magda plasma, scolpisce e decora ceramica, pietra lavica emarmo. Materiali del territorio in cui la designer trasferisce ispirazioni che arrivano dal macro cosmo della Sicilia con le sue contrapposizioni stridenti, i colori accesi, i profumi saturi e le bellezze autentiche.
Le sue opere, come la collezione di Teste di Moro Pop che l’ha fatta conoscere in Italia e all’estero, nascono con le radici salde nella cultura siciliana, reinterpretata con attitudine contemporanea, attenzione alle più recenti innovazioni tecnico-stilistiche e un piglio sempre brillante e giocoso.
Magda Masano è coordinatrice artistica del Mosaico delle Meraviglie, opera corale che la designer ha armonizzato selezionando una palette cromatica comune, un alfabeto di toni blu, azzurri, gialli e rossi, che ha permesso agli artigiani coinvolti di esprimersi reinterpretando elementi tipici della propria città, della Sicilia e della tradizione, a partire dalla domanda: cosa, più di tutto, ci suscita ancora meraviglia? A Magda, di Catania suscita ancora meraviglia entrare all’Odeon o al teatro Massimo Bellini per assistere all’opera.
Ma quando l’Etna è in eruzione, è la natura, con tutta la sua imponenza, a diventare pura meraviglia.
L’ispirazione per il Mosaico delle Meraviglie
Protagonisti del pannello di Magda Masano sono l’elefante, simbolo della città di Catania, e le ‘minnuzze’ di Sant’Agata che richiamano due caratteristiche del territorio: la patrona e i dolcetti a lei dedicati tipici della pasticceria siciliana.
Maria Grazia Bonsignore
MONREALE
“Mi meraviglia come la cultura che le varie dominazioni ci hanno lasciato in Sicilia sia ancora palpabile nell’architettura, negli edifici, nel cibo, nella lingua e nel nostro carattere.”
Ceramista, pittrice e figlia d’arte, dal 1989 cura la produzione e la direzione commerciale del laboratorio di ceramiche artistiche “Elisa Messina”. È presidente Confartigianato Palermo.
È praticamente nata nel suo laboratorio, fondato circa 60 anni fa dalla madre, l’artista Elisa Messina. A 28 anni sceglie di unire la ceramica alla passione per l’arredamento e la decorazione di interni. Non è mai stata troppo legata alla tradizione che, pur facendo parte della sua cultura, viene da lei filtrata e rielaborata.
È affascinata da come, per il progetto del Mosaico delle Meraviglie, gli artisti siano stati liberi di creare e seguire le loro idee, rappresentando ciò che ritengono importante esprimere della loro terra. Per Maria Grazia la meraviglia più grande è la vita, la natura, ciò di cui riusciamo a godere.
“C’è uno splendore elegante nella nostra terra che è sempre molto affascinante e in grado di meravigliare.
L’ispirazione per il Mosaico delle Meraviglie
A Monreale, più precisamente all’esterno della chiesa della Collegiata, si trova il pannello in maiolica più grande d’Italia. Fu realizzato nel 1718 in una fabbrica palermitana dove si producevano i ‘mattoni valenza’ per le pavimentazioni delle chiese e delle ville nobiliari, che venivano decorate con festoni un po’ barocchi in cui venivano raffigurati elementi floreali, frutti, uccelli, pesci. Con questo disegno, oltre ad omaggiare la maiolica classica, Maria Grazia ha voluto fare un omaggio alla sua terra.
Paolo Caravella
BURGIO
“La meraviglia per me è tirare fuori dal forno un oggetto di ceramica, indipendentemente dal suo valore economico.”
Artigiano legato alla sua terra e alla tradizione ceramista di Burgio, insieme alla figlia porta avanti la bottega di ceramica di famiglia attiva dal 1857, di cui lui rappresenta la quarta generazione.
La sua passione per la ceramica nasce da bambino, perché già allora inizia a frequentare la storica bottega di famiglia. Da ragazzo prende strade diverse dal lavoro di artigiano, ma poi l’amore per la ceramica e per il disegno lo riportano alle origini. Le creazioni del suo laboratorio sono fedelissime alla tradizione, riproducendo gli stessi oggetti del 1700. Non mancano produzioni moderne, ma sempre con i decori antichi e il tocco della tradizione. Non ha voluto lasciare Burgio perché per lui la sua terra è tutto. Considera la meraviglia un tema sempre presente in Sicilia e i visitatori restano a bocca aperta per quello che l’isola offre: c’è bellezza, cibo, sole, disponibilità, senso dell’accoglienza. E questo continua a meravigliarlo ancora oggi.
L’ispirazione per il Mosaico delle Meraviglie
Ha ripreso un decoro che si trova nel colonnato di un palazzo del ‘700 fatto in pietra da maestri scalpellini di Burgio. Con gli ulivi, i girasoli, l’abbondanza dei prodotti della terra, ha voluto riportare in ceramica la tradizione contadina.
Melinda Alaimo
PALERMO
“Vorrei, attraverso la meraviglia, poter educare le persone ad avere rispetto per la bellezza.”
Laureata all’Accademia di Belle Arti in scultura, fin da bambina ha un amore sconfinato per l’arte. In tutti i suoi lavori, che siano di ceramica artistica, scultura o illustrazione, la matrice comune è la Sicilia.
A 17 anni entra in un laboratorio che diviene la sua casa per 15 anni e tutti i momenti liberi dallo studio li trascorre lì, dove apprende il mestiere. Nel suo modo di fare ceramica cerca sempre un punto fermo: l’immenso rispetto per la tradizione siciliana e, anche nella realizzazione di un’opera moderna, parte sempre da quello che le ha insegnato il suo maestro.
È orgogliosa di rappresentare Palermo nel Mosaico delle Meraviglie perché si considera una piccola artigiana locale.
Le suscita meraviglia chi sceglie di restare in Sicilia, si impegna e investe nell’isola, i giovani che decidono di arricchire la loro terra, dandole il valore che merita. E poi la bellezza che la circonda: non passa un giorno in cui non si accorga di un particolare che non aveva notato, magari di una finestra o di un palazzo.
L’ispirazione per il Mosaico delle Meraviglie
Ha rappresentato i 4 Canti di Palermo e si è ispirata a una sua fotografia in cui la piazza è raffigurata dal basso con il grandangolo. Una prospettiva che modifica l’architettura dei palazzi e quindi offre una visione innovativa.
Antonio Fratantoni
SANTO STEFANO DI CAMASTRA
“La meraviglia è il vivere quotidiano nel laboratorio, cercando di esprimere sé stessi attraverso la creazione artistica.”
Lavora nella ditta di famiglia “Fratelli Fratantoni”, oggi leader nel settore ceramico per qualità esperimentazione di nuove tecnologie. La sua famiglia produce ceramica dal 1935 e oggi Antonio e suo padre portano avanti e onorano quanto iniziato dal nonno.
L’innovazione fa parte del suo percorso di crescita e dello sviluppo del prodotto. Innova per adattarsi alla contemporaneità, con ambientazioni che non sono necessariamente disegni della tradizione.
Continua a realizzare la linea classica, ma con uno sguardo al futuro, ad esempio giocando con i colori e andando in cerca di nuove tecniche. Partecipare a questo progetto rappresentando il suo paese, che ha una lunga tradizione di ceramica, è stato per lui motivo di orgoglio.
Della Sicilia lo meraviglia tutto, svegliarsi la mattina e guardare il mare, i tramonti, i piccoli borghi pieni di arte nascosta in ogni via.
L’ispirazione per il Mosaico delle Meraviglie
Si è ispirato alle maioliche siciliane, che fin dall’antichità hanno abbellito le case e le ville più belle della Sicilia.
Liborio Palmeri
SCIACCA
“Per me la meraviglia è restare stupito sempre da quello che faccio, come se lo facessi per la prima volta.”
Ha conseguito il diploma di maturità d’arte applicata in ceramica e opera nella sua bottega dal 2001 come progettista, modellatore, decoratore e pittore.
Nel 2012 partecipa alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Il suo primo contatto con la ceramica avviene per caso, quando a 8 anni in spiaggia trova dell’argilla e realizza una statuina che conserva ancora gelosamente.
Per 10 anni fa la gavetta da esperti maestri e, immergendosi nel lavoro dalla mattina alla notte senza sentire la stanchezza, capisce che quel lavoro è il suo destino.
Per lui la ceramica è metamorfosi, trasformazione del tradizionale in chiave moderna. Ama sperimentare nuove tecniche e nuovi materiali e accogliere nel suo laboratorio colleghi da tuttal’isola. La Sicilia nei suoi lavori è sempre presente, fa parte della sua cultura. Le dominazioni di bizantini, normanni e arabi hanno lasciato anche in lui un’eredità viva.
L’ispirazione per il Mosaicodelle Meraviglie
Ha usato due tipi di decori: accartocciato d’acanto e decoro ad uncinetto del ‘700. Ha immaginato il pannello come se fosse una tovaglia poggiata su un tavolo. L’accartocciato d’acanto nella suai dea è statala base su cui lui ha immaginato cadessero delle piastrelle decorate a uncinetto. La sovrapposizione dei decori ha creato un interessante effetto 3D.
Giuseppe Manganello
COLLESANO
“Indurre meraviglia negli altri resta per un artista la più grande soddisfazione.”
Dopo aver appreso il mestiere dall’ultimo maestro ceramista di Collesano, nel 2005 apre la Manganello Arte dedicandosi alla creazione di oggetti espressione degli antichi saperi, con motivi del repertorio tradizionale.
Sin da bambino ha sempre in mano matite e colori. Lo affascina la lavorazione al tornio e con questa predisposizione per l’arte frequenta l’Istituto d’arte di Cefalù.
Conseguito il diploma, entra a lavorare in una ditta e dopo 6 anni decide di seguire la sua strada.
La tradizione artigiana è alla base della sua formazione e resta presente anche quando si dedica ad una produzione moderna.
La meraviglia per lui è arte, bellezza, tutto quello che toglie il fiato.
Sono tante le bellezze che ancora lo emozionano della sua terra, dai paesaggi al barocco siciliano, dal colore del mare a quello del grano, per questo racconta la Sicilia attraverso l’arte.
“Qualcosa del territorio in cui siamo nati e cresciuti ci rimane dentro ed emerge quando prendiamo carta e colori.”
L’ispirazione per il Mosaico delle Meraviglie
Aprendo la finestra del laboratorio, in cerca di un’idea per il progetto, vede il rosone della Basilica minore di San Pietro di Collesano e decide di inserirlo come elemento predominante. Ai quattro angoli del pannello aggiunge particolari tipici delle maioliche del ‘600.
Inizia a lavorare la ceramica giovanissimo e a 17 anni tiene la prima personale nella sua città. Nel 2011 partecipa alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia e a varie mostre internazionali. Dal 2018 è uno dei Tesori Viventi del MAM e nel 2019 riceve il Premio Telamone.
A 10 anni inizia a lavorare dai maestri ceramisti, ma il suo estro artistico non è appagato dall’approccio seriale delle botteghe. Quando decide di studiare arte, viene osteggiato dal padre, che non vuole segua questa strada. Per anni deve mettere da parte la sua spinta verso l’innovazione perché a Caltagirone è d’obbligo seguire la tradizione. Quando a 44 anni si afferma, dichiara di essere daltonico, suscitando grande sorpresa, considerato che la sua fama è in parte dovuta proprio ai colori. Per lui la meraviglia è ciò che crea commozione, sentimento più importante dell’emozione. Dinanzi alla meraviglia una persona triste per alcuni istanti può smettere di esserlo. Se Dostoevskij diceva “La bellezza salverà il mondo”, possiamo dire anche che “la meraviglia salverà il mondo.”
L’ispirazione per ilMosaico delleMeraviglie
Ha fatto riferimento ad una produzione di Caltagirone in turchino e blu che va dal 1300 al 1600, racchiudendo così tre secoli di storia di Caltagirone in un’opera unica.